Può sembrare un’esagerazione quello di cui parliamo oggi, ma effettivamente la Legge non fa sconti. L’argomento è relativo a comportamenti particolari adottati dagli automobilisti quando parcheggiano la propria auto.
Una via di mezzo tra Codice della Strada e Codice penale porta a un serio rischio per gli automobilisti con poco senso civico. Parcheggiare l’auto in maniera non conforme a quanto prevede il Codice della Strada porta a rischiare sanzioni, multe e ammende. Parliamo di un risvolto amministrativo di questa pratica non conforme alle regole. Ma a volte si sfocia anche nel penale, perché c’è il rischio di commettere un reato. E ci sono fino a quattro anni di carcere per chi parcheggia male l’auto. Anche davanti ad un cancello senza passo carrabile.
Se qualcuno pensa che parcheggiare l’auto davanti una porta o un cancello, sia sempre lecito se non c’è il passo carrabile, è fuori strada. Perché non considera i rischi che sono superiori a quelli amministrativi relativi al parcheggio davanti un cartello che vieta di sostare. Il Codice della Strada definisce il passo carrabile come un accesso ad un’area laterale idonea allo stazionamento di uno o più veicoli ed è segnalato tramite apposito cartello. Chi parcheggia davanti a questo divieto, rischia una multa e se è il caso, anche la rimozione forzata del veicolo. Con tutte le conseguenze annesse e le spese da sostenere per recuperare il veicolo precedentemente portato via dal carro attrezzi dietro provvedimento delle autorità giudiziarie. Ma se non c’è il cartello e si parcheggia davanti ad un cancello di accesso ad un’area privata, o davanti il portone di casa di una persona, o ancora davanti il garage di qualcun altro, i rischi sono anche maggiori.
La Corte di cassazione con la sentenza n° 40482 del 2018 ha ribadito il concetto che parcheggiare in malo modo, a prescindere da divieti o cartelli, può configurare il reato di violenza privata. L’appiglio normativo degli ermellini della Suprema Corte di cassazione è l’articolo 610 del Codice penale. Se l’auto impedisce ad una persona di entrare o uscire da una zona di sua proprietà, chi commette questa imprudenza, rischia fino a quattro anni di carcere. Perché l’articolo del Codice penale prima citato tratta proprio di violenza privata. La vittima di questo comportamento non conforme adottato da un’altra persona può sporgere querela. E il responsabile può essere accusato del reato di violenza privata.
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