Spesso chi ha una grande passione per la raccolta e lo studio di monete antiche, è anche affascinato da altri oggetti, come francobolli, libri e soprattutto medaglie.
Queste ultime, ad esempio, possono raggiungere dei valori pazzeschi nel mercato numismatico attuale. E indovinate chi ne è emesse tante negli ultimi decenni, se non secoli? Esatto: lo Stato del Vaticano. Nelle prossime righe analizzeremo una medaglia che ha segnato una svolta importante per tutta la Chiesa, e che oggi vale un sacco di soldi. Vediamo
Caratteristiche estetiche
La Medaglia Vaticana che vedremo oggi è quella commemorativa, emessa il 31 luglio 1969, in occasione del viaggio di Paolo VI in Uganda. Questa medaglia straordinaria è stata coniata in oro e presenta un diametro di 44 mm con un peso di 66 grammi. Sul dritto, mostra l’iscrizione “PAVLVS VI UGANDAM PETENS AFRIACAE POPULOS PERAMANTER AMPLECTITUR XXXI IUL MCMLXIX”, che celebra l’abbraccio affettuoso del Papa verso i popoli africani durante la sua visita. Il rovescio, invece, è caratterizzato da un campo composto da 22 croci, rappresentanti i Martiri Cattolici, con un africano in piedi di fronte che saluta; a destra è presente la firma “R. RUI”, indicante l’autore della medaglia, ossia Romano Rui.
Cosa rappresenta questa medaglia vaticana?
Questa medaglia non solo rappresenta un momento storico significativo del pontificato di Paolo VI, ma è anche un oggetto di grande interesse numismatico e collezionistico per la sua bellezza e il suo significato. La visita di Paolo VI in Uganda, infatti, è considerato un evento di grande rilievo, segnando la prima volta in cui un Papa ha visitato il continente africano. Questo gesto ha avuto un forte impatto sulla relazione tra la Chiesa Cattolica e i popoli africani, sottolineando l’importanza dell’inclusione e del dialogo interculturale.
Questa medaglia vale 2.000 euro ed ecco perché
Di questo esemplare, esistono 3 versioni, realizzate con 3 materiali diversi, che hanno tra loro anche un peso, e quindi anche un valore di mercato, completamente differente. L’esemplare in bronzo, ad esempio, pesa 33,10 grammi e, in condizioni perfette, ha un valore di circa 20-30 euro. L’esemplare in argento, invece, pesa esattamente 46,40 grammi e, se ritrovato in condizioni di Fior Di Conio, può valere intorno ai 50 euro.
Il pezzo forte, però, come è facile intuire, è la versione in oro, che abbiamo descritto in precedenza. Con un R3, come indice di rarità, questa medaglia vale 2.000 euro. Il prezzo è giustificato sia dalla rarità, che dal metallo di cui è costituita, sia per le condizioni pari al Fior Di Conio. Un esemplare identico, che però presenta dei difetti evidenti, potrebbe valere anche un quarto (se non direttamente il prezzo dell’oro in esso contenuto moltiplicato per i grammi di peso).