Tra risparmiatori e conto corrente è da sempre legame speciale, e sotto molti punti di vista non potrebbe essere diversamente. Il grosso dei flussi finanziari in entrata e in uscita, infatti, sono notoriamente regolati tramite questo strumento.
Tuttavia, non ci stancheremo di ricordare che il c/c è un magnifico strumento di pagamento e non di investimento. Lo ricorda indirettamente anche la recente indagine FABI, appena pubblicata sul proprio sito. Lo studio passa in rassegna le differenze territoriali dei rendimenti sui c/c lungo lo Stivale. Ad esempio, con 5.000 euro depositati sul conto corrente in banca quanti soldi si guadagnano al Nord o al Centro e al Sud?
Secondo i dati diffusi dalla Federazione Autonomi Bancari Italiani, nel 2023 sui c/c degli italiani erano depositati 1.151 miliardi di €. Si tratta di un valore assoluto in calo (–3,6%) rispetto allo stesso dato del 2022. Per la FABI le ragioni sono da attribuire al carovita e alle mutate preferenze dei risparmiatori.
La recente inflazione ha eroso molto del potere d’acquisto degli italiani, per cui oggi serve più valore nominale per comprare gli stessi beni di ieri. Pertanto, aggiungiamo noi, anche la scelta di restare liquidi troppo a lungo è perdente perché si brucia per sempre una parte reale del proprio patrimonio liquido.
Secondo, il rialzo dei rendimenti porta i correntisti a preferire strumenti del reddito fisso più remunerativi. Il riferimento è ai titoli di Stato e ai conti deposito, i cui interessi sono mediamente saliti rispetto ai tassi offerti a inizio decennio.
Vediamo a questo punto quali sono stati i risultati dell’indagine FABI. Lo studio ha considerato il rendimento annuo in euro su un ipotetico saldo di 5mila € sul c/c e ha calcolato anche il divario rispetto al guadagno più alto.
In soldoni, ecco quanto fruttano 5mila € di giacenza sul conto:
La media nazionale del tasso attivo applicato alla clientela dalle banche per giacenze fino a 50mila € è dello 0,21% a fine 2023. Tuttavia, malgrado nelle Regioni a sud della Capitale vi sia il 25% della liquidità del’intero Paese è al Centro-Nord che i rendimenti sono sopra il dato medio.
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