Fin dal primo giorno dell’entrata in vigore dell’Assegno di Inclusione, i richiedenti l’ADI ed i beneficiari del sussidio vivono in costante timore di perdere il diritto a percepire l’assegno. Uno stato d’animo che non esisteva con la misura precedente, perché il Reddito di Cittadinanza come regole era senza dubbio più snello.
Un adempimento fondamentale da rispettare per proseguire a percepire il sussidio per chi lo sta prendendo già da mesi è lì come una spada di Damocle sulla testa dei beneficiari. Se sei anche tu preoccupato di perdere il sussidio per via di alcuni adempimenti che non si capisce bene come espletare, ecco cosa bisogna fare. Quindi, niente paura, fai questo e non rischi di perdere l’ADI.
Doveva essere entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD (Patto di Attivazione Digitale) la data di scadenza del primo grande adempimento a carico dei beneficiari dell’ADI. Anzi, a dire il vero è così, perché per le domande di ADI presentate a marzo, i beneficiari devono iniziare il conto alla rovescia dei 120 giorni per l’incontro ai servizi sociali, proprio a partire dalla data in cui si sono iscritti alla piattaforma SIISL ed hanno sottoscritto il PAD. Per le domande precedenti invece, tutto è cambiato, con una fase di salvaguardia che ha allungato i termini del primo appuntamento al servizio sociale comunale. Perché si parte dalla data di attivazione della piattaforma GEPI. Una cosa che non riguarda strettamente i beneficiari del sussidio, o almeno li riguarda indirettamente.
Si tratta della piattaforma di gestione dei Patti per l’inclusione sociale dei Comuni. Uno strumento utile per l’attuazione delle attività comunali destinate ai beneficiari delle nuove misure di inclusione sociale e lavorativa. Quindi, anche per l’ADI. I Comuni grazie a questa piattaforma passano al setaccio i titolari dell’ADI in fase di istruttoria delle domande, su richiesta di approfondimento eventuale da parte dell’INPS. E mettono in atto i piani di nuova inclusione sociale dei beneficiari. Quindi, il nominativo del beneficiario dell’Assegno di Inclusione solo una volta che finisce nella piattaforma GEPI fa scattare il conto alla rovescia dei 120 giorni per il primo, obbligatorio appuntamento ai servizi sociali del suo Comune.
Chi crede di essere prossimo alla scadenza dell’adempimento, e non è stato ancora contattato dai servizi sociali per l’appuntamento, può stare tranquillo. Il tempo c’è. Ma come si fa a capire quando scadono i 120 giorni? Fermo restando il diritto del beneficiario dell’ADI di andare autonomamente dall’assistente sociale comunale, senza previa convocazione, un modo per capire la scadenza dell’adempimento c’è. Collegandosi con lo SPID al sito dell’INPS, nell’area dedicata al PAD, c’è il conto alla rovescia con i giorni mancanti alla scadenza dell’adempimento.
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