Tra sicurezza e tasse da versare, un adempimento molto particolare a cui sono soggette le famiglie italiane rischia di essere sottovalutata dai più. Parliamo del controllo della caldaia. Un adempimento che si deve ripetere obbligatoriamente a periodi prefissati e che riguarda tutte le famiglie italiane.
Un controllo che pertanto va nell’indirizzo della sicurezza, perché il corretto funzionamento della caldaia è fondamentale per evitare pericoli e per evitare sprechi. Ma è anche un controllo che, pur se nessuno lo dice, somiglia ad una specie di tassa periodica da versare. E dal momento che è un obbligo, non possono certo mancare le sanzioni. Perché tutto ciò che la Legge impone come obbligatorio, prevede sanzioni per chi non si adegua. Non uno ma due pericoli quindi.
Attenzione ai due rischi che si corrono se non si adempie al controllo della caldaia
Un problema di sicurezza ed un problema amministrativo. Per questo diciamo, Attenzione ai due rischi che si corrono se non si adempie al controllo della caldaia ogni qualvolta la Legge lo prevede. Partiamo dal considerare l’adempimento come fondamentale per il corretto funzionamento e per la sicurezza della caldaia. Perché il controllo periodico che va espletato tramite tecnici autorizzati e specializzati, è importante per evitare problemi con la caldaia di casa.
Il controllo della caldaia vale per tutti i tipi di impianti. Anche se è alimentato a corrente elettrica o a GPL, il sistema di riscaldamento di casa deve essere controllato periodicamente. In base al tipo di impianto cambia l’arco temporale ogni qualvolta bisogna adempiere a questo obbligo.
Ecco cosa prevede la normativa vigente
Come previsto dal DPR 74 del 2013, oltre alla verifica del corretto funzionamento della caldaia ed alla sua pulizia, ci sono altri obblighi. Altrimenti si chiamerebbe semplicemente manutenzione della caldaia e non controllo. Parlando di sistemi di riscaldamento, non si possono non considerare le emissioni inquinanti. Ed è in questo aspetto che si incastona l’adempimento, con il controllo delle emissioni dei fumi di scarico della caldaia. Che sempre il tecnico specialista deve misurare per evitare che la caldaia inquini troppo. Naturalmente il controllo dei fumi non riguarda impianti a corrente elettrica che non prevedendo combustione di gas non hanno problemi di questo genere.
Gli impianti con potenza fino a 100 kW sono assoggettati a controllo biennale. Oltre i 100 kW invece si passa a controllo annuale. La caldaia, se si tratta della prima installazione, va controllata la prima volta dopo 4 anni e poi con le tempistiche prima citate. Chi non si adegua agli obblighi prima citati, è assoggettabile a sanzioni di carattere amministrativo. Multe che vanno da 50 a 200 euro se manca la revisione. Sanzione da 500 a 600 euro se non si tiene aggiornato il libretto della caldaia (dove il tecnico annota i controlli periodici ed applica i bollini previsti). Si arriva fino a 3.000 euro di multa nel caso in cui non si adempie all’obbligo dei controlli dei fumi di scarico.