In un luogo molto famoso lontano dall’Europa esiste una bellissima biblioteca da visitare. Si trova negli Stati Uniti d’America. Scopriamo qualche dettaglio in più e perché è nota a chi ama la musica.
Molto tempo fa quando si pensava alle biblioteche si immaginavano luoghi bui, con libri antichi e pieni di polvere. Questo luogo ricorre spesso nei romanzi e nei racconti. Citiamo ad esempio Il nome della rosa di Umberto Eco e La biblioteca di Babele di Jorge Luis Borges.
Ci sono biblioteche molto affascinanti progettate per coniugare l’estetica all’utilità. Anche in un’epoca di avanzata tecnologia informatica resistono posti in cui trovare documenti e libri cartacei. Molti testi si cercano e si trovano facilmente grazie a cataloghi digitali e alcuni si possono consultare anche a distanza. Possiamo ad esempio leggere romanzi o saggi in pdf o in forma di immagini scansionate.
Se abitiamo negli Stati Uniti d’America o abbiamo in programma un viaggio, merita una visita la Libreria del Congresso. L’istituzione della Library of Congress avvenne il 24 aprile del 1800 a Whashington. Ebbe alcune sedi e oggi si divide in tre edifici, Thomas Jefferson Building, John Adams Building e il James Madison Memorial Building. La LOC sarebbe la più grande biblioteca sia degli Stati Uniti che del Mondo. Conserva milioni di documenti e libri ed è un riferimento importante per studenti e ricercatori.
La Library of Congress è anche un punto di interesse turistico. Per entrarci e visitarla si deve prenotare con anticipo un free timed entry ticket, un biglietto d’entrata gratuito. La biblioteca sarebbe aperta tutti i giorni tranne il lunedì dalle ore 10 alle 17. All’interno si organizzano periodicamente conferenze, concerti, mostre e tanto altro. Questi eventi quindi possono avvicinare un vasto pubblico a questo luogo quasi sacro della cultura.
Sembrerebbe strano, ma oltre a sporadici spettacoli la Library of Congress riserva un’attenzione speciale alla musica. Ci riferiamo al National Recording Registry of the Library of Congress. Si tratta di un registro che include incisioni musicali degne di essere conservate e preservate. La proposta avverrebbe pubblicamente ogni anno e i brani più votati poi andranno ad accrescere la già lunghissima lista di canzoni. Ad esempio quest’anno da poco sono stati inclusi Rudolph, the Red-Nosed Reindeer di Gene Autry del 1949, Ain’t no sunshine di Bill Withers del 1971 e Dookie del 1994 dei Green Day. Tra le altre canzoni del National Recording Registry forse la più nota anche in Europa è Don’t worry, be happy di Bobby McFerrin del 1988. La biblioteca più grande del Mondo e la musica sono quindi unite da questo importante registro.
(n.d.r. Articolo scritto per puro scopo informativo. Consultare il sito ufficiale per dettagli e modalità di prenotazione e accesso)
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