Settimana molto difficile per il petrolio che nella prima parte ha visto le quotazioni scendere sul raffreddarsi delle tensioni tra Israele e Iran, salvo poi accendersi dopo la dimostrazione di forza dello Stato Ebraico. La somma finale, però, è stata quella di una chiusura settimanale al ribasso come non si vedeva dall’inizio di marzo. Cosa potrebbe accadere nelle prossime settimane?
Le tensioni geopolitiche nel Medio Oriente hanno spesso un impatto significativo sui prezzi del petrolio, con i mercati che reagiscono rapidamente a potenziali minacce alla continuità dell’offerta. Inoltre, l’introduzione di nuove sanzioni statunitensi sulle esportazioni di petrolio iraniano ha complicato ulteriormente il quadro geopolitico, dato che l’Iran è uno dei principali produttori dell’OPEC.
Ecco, quindi, che allo smorzarsi delle tensioni il prezzo del petrolio è sceso, salvo poi salire dopo l’attacco di Israele. Quando, poi, si è capito che la reazione di Tel Aviv era stata molto contenuta per evitare una escalation, allora i prezzi sono nuovamente scesi. Una situazione complicata che va vissuta giorno per giorno.
Tuttavia, secondo gli analisti, le prospettive fondamentali per il petrolio rimangono generalmente positive a causa della sana crescita della domanda e della gestione dell’offerta. Le previsioni di importanti istituzioni finanziarie indicano un’ascesa dei prezzi del greggio Brent, sia a causa delle tensioni geopolitiche che della limitazione dell’offerta da parte dell’OPEC+. Tuttavia, l’aumento previsto della produzione petrolifera dell’OPEC+ a partire da luglio potrebbe moderare questo trend, a seconda delle condizioni economiche globali.
Infine, sebbene segnalazioni di un aumento della produzione statunitense siano state riportate da Baker Hughes, il sentiment degli investitori rimane cauto, come indicato dalla riduzione delle posizioni lunghe nette nei futures e nelle opzioni del greggio statunitense. Questo suggerisce che i trader stiano considerando possibili correzioni dei prezzi nel futuro prossimo.
Continua il movimento laterale tra i livelli 79,41 $ e 87,18 $. Solo la rottura di uno di questi livello di prezzo potrebbe favorire la ripresa di una fase direzionale. Al rialzo lo scenario più probabile è mostrato in figura.
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