Mai confondere le cose in materia previdenziale, perché si corre il rischio di sbagliare misure di pensionamento. Questo è proprio il caso di tre misure che consentono il pensionamento anticipato perché il lavoro che si svolge è tra quelli considerati troppo logoranti.
Ecco, quindi, che il lavoro che si svolge può aiutare ad uscire dal lavoro a 61,7 anni, a 63,5 anni o addirittura senza limiti anagrafici. Però c’è da distinguere tra lavori usuranti e lavori gravosi. Perché è in base a questo che si può rientrare in una delle tre misure. Quindi ok alle pensioni anticipate nel 2024 ma solo se rientri in una specifica categoria.
Le tre misure che mandano in pensione prima chi svolge delle attività lavorative particolari
Le tre misure che hanno le uscite anticipate in base al lavoro svolto sono molto conosciute. C’è per esempio l’APE sociale che permette di uscire con 63 anni e 5 mesi di età e 36 anni di contributi. Poi c’è la Quota 41 per i precoci, che consente di uscire senza limiti anagrafici. Servono però almeno 35 anni di contributi effettivi. Ed almeno 52 settimane di contribuzione, anche discontinua, versati prima del diciannovesimo anno di età. Infine c’è lo scivolo usuranti a 61 anni e 7 mesi di età con 35 anni di contributi. Ma a condizione di completare pure la quota 97,6 usando anche le frazioni di anno. Per le prime due misure le categorie utili sono quelle dei lavori gravosi. Per l’altra invece si parla di lavoro usurante.
Pensioni anticipate nel 2024, ma solo se rientri in una di queste categorie, controlla se ci sei
I lavori usuranti per pensione anticipata a 61,7 anni di età sono diversi dai lavori gravosi. Infatti, l’elenco dettagliato delle attività che permettono di rientrare nello scivolo usuranti sono:
- lavoro notturno;
- attività di addetto alla linea catena;
- conducenti di veicoli per il trasporto pubblico con capienza complessiva non inferiore a nove posti;
- lavoro in galleria, nelle cave o in miniera;
- lavoro svolto in cassoni ad aria compressa”;
- attività di palombaro;
- lavoro svolto con esposizione costante ad alte temperature;
- attività di addetti alla lavorazione del vetro cavo”;
- lavoro svolto in spazi ristretti;
- attività collegate all’asportazione dell’amianto.
Per quota 41 e per l’APE sociale invece si parla di lavoro gravoso. E le attività che consentono di sfruttare l’una o l’altra misura sono:
- conciatori di pelli e pellicce;
- addetti ai servizi di pulizia privi di qualifica;
- facchini;
- camionisti e conducenti di mezzi pesanti in genere;
- macchinisti dei treni o personale ferroviario viaggiante in genere;
- gruisti e conducenti di macchine per la perforazione nelle costruzioni;
- infermieri o ostetrica di sala operatoria o sala parto;
- maestre, maestri ed educatori di asilo nido e della scuola dell’infanzia;
- operai in edilizia;
- netturbini ed operatori ecologici in genere;
- addetti all’assistenza di persone non autosufficienti;
- lavoratori marittimi;
- pescatori;
- operai agricoli e della zootecnia;
- operai siderurgici.