Tutte le partite Iva adesso potranno esultare. Infatti, anche per loro ora è possibile chiedere le detrazioni per i figli a carico: come fare.
La grande novità per i cittadini della penisola italiana è sicuramente la detrazione per i figli a carico per tutti coloro che sono in regime forfettario. Infatti per loro solitamente non sono previste le detrazioni Irpef. Ad ogni modo i contribuenti ammortizzano le mancate detrazione con la percentuale di reddito non assoggettata a tassazione. Tutti i forfettari interessati al pagamento dell’imposta sostitutiva ricavano il reddito imponibile da quello complessivo. Questo avviene applicando il coefficiente di redditività.
Quindi i contribuenti, di fatto, ad oggi non hanno diritto alle detrazioni per i figli a carico. Questo è un argomento che torna al centro dell’attenzione pubblica con l’avvicinarsi delle presentazioni del modello 730/2024. L’introduzione dell’assegno unico per i figli, che toglie il diritto delle detrazioni per i figli fino a 21 anni, si compensa con la distorsione del sistema fiscale per quello che riguarda il sostegno ai figli. Adesso quindi è possibile vedere anche quando i contribuenti forfettari potranno accedere alle detrazioni per i figli.
La detrazione per figli a carico rappresenta un beneficio fiscale fondamentale per le famiglie italiane, consentendo loro di ridurre l’imposta sul reddito in base alle spese sostenute per i figli. Tuttavia, è importante comprendere come funziona questo meccanismo e le implicazioni per i contribuenti che aderiscono al regime forfettario. In Italia, le detrazioni per figli a carico permettono ai genitori di sottrarre una percentuale delle spese sostenute per i figli dalle imposte dovute. Questo beneficio è disponibile per ogni contribuente con figlio a carico.
Allo stesso tempo, esistono dei limiti di reddito che determinano chi può beneficiare di questa detrazione. Quindi, per i figli di età inferiore ai 24 anni, il reddito annuo del familiare a carico non deve superare i 4.000 euro. Inoltre, l’importo della detrazione varia in base all’età del figlio, con importi base di 1.220 euro per i figli di età inferiore a tre anni e 950 euro per quelli di età pari o superiore a tre anni.
Tuttavia, bisogna notare che le detrazioni per figli a carico devono essere ripartite al 50% tra i genitori, a meno che il genitore con il reddito più elevato non decida di usufruire del 100% della detrazione. La novità riguarda i contribuenti che aderiscono al regime forfettario, che sono stati esclusi dalla possibilità di beneficiare delle detrazioni per figli a carico.
Nonostante un precedente accordo che consentiva ai genitori di stabilire unilateralmente chi avrebbe potuto usufruire dell’intera detrazione, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che tale beneficio spetta solo al genitore con il reddito complessivo più elevato. Questa decisione ha importanti implicazioni per i genitori che aderiscono al regime forfettario, poiché il loro reddito non concorre al calcolo della detrazione per figli a carico. Di conseguenza, la possibilità di accordi tra i genitori per l’attribuzione della detrazione è stata negata.
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