Il Fisco sta inviando lettere di compliance con la richiesta di pagare somme anche elevate per regolarizzare la propria posizione.
Le lettere di compliance dell’Agenzia delle Entrate hanno come destinatari i contribuenti che hanno indicato dati errati in relazione alla concessione degli aiuti statali. Ora dovranno pagare o restituire soldi per sanare la posizione.
L’occhio del Fisco è sempre puntato sui contribuenti. Basta un errore o un’omissione per far scattare gli accertamenti volti a verificare che il cittadino non abbia volontariamente cercato di eludere la normativa a proprio vantaggio. Gli strumenti nelle mani dell’Agenzia delle Entrate per individuare gli sbagli e le incongruenze sono molteplici. Ora c’è anche l’Intelligenza Artificiale a supportare le verifiche per raggiungere risultati più precisi.
Le lettere di compliance che sono state inviate in questi giorni e continueranno ad essere inoltrare nel prossimi mesi si rivolgono ai contribuenti che hanno inserito dati errati nella dichiarazione dei redditi, nelle dichiarazioni IRAP e nel modello 770 con riferimento al periodo d’imposta 2020. I destinatari della missiva saranno invitati a procedere con un adempimento spontaneo per sanare la posizione.
Se l’accusa del Fisco è di aver sbagliato la compilazione dei campi allora il contribuente dovrà presentare una dichiarazione integrativa con i dati corretti. Qualora l’errore del mancato inserimento nei registri RNA, SIAN e SIPA sia diverso, invece, dovrà restituire il contributo ricevuto pagando anche gli interessi. Il riferimento è ai soggetti che hanno ricevuto aiuti di Stato o in regime de minimis ma non hanno proceduto con l’iscrizione negli appositi registri.
Tale iscrizione è necessaria in caso di aiuti fiscali automatici e semiautomatici con registrazione da verificare nell’esercizio successivo a quello della presentazione delle dichiarazioni fiscali da parte dei beneficiari. L’AdE effettua controlli successivi all’invio e alla fruizione degli aiuti e dove riscontrasse irregolarità procederebbe con la richiesta di restituzione del contributo o di adempimento spontaneo.
Le lettere arriveranno tramite PEC oppure attraverso la posta ordinaria. Come procedere per sanare la posizione? L’adempimento spontaneo prevede procedure differenti in base all’irregolarità riscontrata dal Fisco. Basta un dichiarazione integrativa, come detto, se ci sono stati errori di compilazione nei campi Aiuti di Stato del codice attività ATECO oppure nel codice Regione o Comune. Se si dovessero restituire delle somme, invece, bisognerebbe pagare interessi ed eventuali sanzioni utilizzando il ravvedimento operoso per alleggerire l’onere. Non ignorate le lettere di compliance. Regolarizzate la posizione per non avere gravi conseguenze.
Nel 2024, il trattamento di pensione minima in Italia è fissato a 598,61 euro. Tuttavia,…
Secondo la nutrizionista, non tutti gli alimenti sono adatti a essere conservati in freezer a…
Il dibattito sulla frequenza ideale di lavaggio dei capelli sembra finalmente trovare una risposta chiara…
La truffa legata al Superbonus ha messo in luce una problematica molto seria relativa alla…
Agosto si preannuncia un mese di novità per i pensionati italiani, con alcuni che vedranno…
Il Governo Meloni ha recentemente annunciato un'importante novità nel panorama delle politiche sociali italiane, estendendo…