Una diagnosi precoce di tumore fino ad anni prima della manifestazione. Ricercatori britannici hanno raggiunto risultati sorprendenti.
Partire da una serie di proteine nel sangue per diagnosticare un cancro in anticipo. Due centri di ricerca britannici lo hanno reso possibile. Quanto sono affidabili questi studi che rappresenterebbero un passo importantissimo per la diagnosi dei tumori?
L’Early Cancer Institute e il Cancer Research UK hanno a distanza di un mese raggiunto lo stesso risultato. I ricercatori hanno individuato una serie di proteine nel sangue in grado di avvisare in anticipo anche di anni la diagnosi di tumore. Si tratta di ricerche pubblicate su Nature Communications che potrebbero dare maggiore speranza alla popolazione. Il cancro è una malattia che aggredisce e difficile da trattare se non con cure invasive e debilitanti.
La medicina ha fatto molti passi in avanti per cercare trattamenti sempre più efficaci e meno pesanti e le percentuali di guarigione sono sempre più alte. La diagnosi precoce è fondamentale per prendere in tempo il tumore e riuscire a gestirlo con maggiore efficacia. Da qui l’importanza dei risultati raggiungi dei due centri britannici.
Due ricerche con gli stessi risultati: come diagnosticare il cancro in anticipo
La ricerca dell’Early Cancer Institute si è concentrata su test in grado di affrontare tumori prima che scatenino i sintomi. Tante persone, secondo diversi studi, sviluppano condizioni pre-cancro che rimangono in stand-by per un lungo periodo. Tale latenza può durare anche anni e decenni prima della manifestazione improvvisa della malattia. Partendo da questo presupposto, i ricercatori hanno puntato ad individuare precocemente il rischio di insorgenza di un tumore usando test impiegabili su larga scala.
La citospugna è un esempio, si ingerisce e si espande nello stomaco per poi risalire per l’esofago raccogliendo cellule durante il suo percorso. Qualora le cellule contenessero la proteina TFF3 – indicatrice di cellule precancerose – significherebbe che il paziente è a rischio di cancro esofageo. Scatterebbe, così, il monitoraggio frequente per non ritardare una diagnosi. I ricercatori hanno esaminato anche campioni di sangue raccolti a donne durante screening di cancro ovarico. Sono stati individuati cambiamenti genetici nelle persone con successiva diagnosi di cancro a distanza di 10 o 20 anni.
Le proteine sono state oggetto di interesse anche per il Cancer Research UK. I ricercatori hanno individuato 371 marcatori di proteine plasmatiche a rischio di cancro di cui 107 con associazione al tumore diagnosticato dopo sette anni dal prelievo. Le ricerche ora continueranno per capire il vero ruolo delle proteine nello sviluppo di cancro.