La figura dell’influencer o del content creator ha acquisito notevole importanza, ma qual è il Codice Ateco scelto per questa professione?
Il mondo del lavoro è in continua evoluzione, e con l’avvento delle nuove tecnologie e dei social media, sono emerse figure professionali che fino a qualche anno fa erano impensabili.
Come detto, nonostante la crescente rilevanza di questa professione, emerge una problematica legata alla classificazione fiscale di quest’attività: l’assenza di un codice ATECO specifico per gli influencer.
Prima di addentrarci nella questione specifica degli influencer, è fondamentale comprendere cosa sia il codice ATECO. Questo codice rappresenta un elemento chiave nel sistema fiscale italiano; si tratta infatti del codice identificativo dell’attività economica esercitata da imprese e professionisti.
Ogni professione o attività commerciale possiede un proprio codice ATECO: dal commercialista all’idraulico, ogni figura professionale è identificabile attraverso questo sistema classificatorio.
La situazione degli influencer con il codice ATECO
Al momento attuale non esiste un codice ATECO che identifichi specificamente l’attività svolta dagli influencer. Questa mancanza riflette la novità della figura dell’influencer nel tessuto economico e lavorativo; essendo una professione relativamente recente, il sistema classificatorio non ha ancora previsto una categoria ad hoc per essa. Di conseguenza, gli influencer e i content creator che desiderano formalizzare la propria attività attraverso l’apertura di partita IVA si trovano a dover navigare in un territorio poco definito sotto il profilo burocratico.
Data l’assenza di un codice dedicato, gli influencer devono orientarsi verso altri codici ATECO che si avvicinino quanto più possibile alla natura delle loro attività economiche. La scelta del codice appropriato dipende principalmente dalle fonti di monetizzazione sfruttate dall’influencer: pubblicità per brand terzi, vendita diretta dei propri prodotti o qualsiasi altra forma attraverso cui possano generare reddito dalla loro presenza online.
Il primo passaggio fondamentale per un influencer o content creator che intenda professionalizzare la propria attività consiste nell‘identificare le proprie principali fonti di guadagno. Questa fase preliminare è cruciale perché determinerà quale o quali tra i vari codici ATECO disponibili saranno più adeguati a rappresentare le operazioni commerciali intraprese.
Per esempio, se un influencer genera la maggior parte dei suoi introiti tramite sponsorizzazioni e collaborazioni con marchi esterni potrebbe considerare opportuno selezionare un codice relativo alle attività pubblicitarie o alle relazioni pubbliche. Al contrario, se predilige vendere prodotti in proprio – magari creando una linea personale – potrebbe orientarsi verso i codici legati al commercio al dettaglio (online o fisico). La versatilità nelle modalità di guadagno richiede quindi una flessibilità anche nella scelta del corretto inquadramento fiscale.
Verso una soluzione futura
Sebbene al momento gli influencer debbano affidarsi a soluzioni provvisorie per quanto riguarda l’inquadramento fiscale della loro attività lavorativa tramite i vari Codici Ateco disponibili sul mercato italiano ed europeo, c’è da aspettarsi che nel prossimo futuro questa situazione possa evolvere. L’aumentata consapevolezza riguardante l’impatto economico e sociale degli influencer potrebbe portare all’introduzione di uno o più Codici Ateco dedicati, facilitando così sia le procedure burocratiche per questi professionisti sia il monitoraggio delle loro attività da parte delle autorità fiscali.
In questo scenario dinamico, dove nuove forme d’impresa emergono continuamente grazie alla digitalizzazione dell’economia, appare evidente come sia necessario aggiornare costantemente strumenti come i Codici Ateco affinché rispecchino fedelmente la realtá economica contemporanea. Gli influencer rappresentano solo uno dei tanti casi in cui le categorie tradizionalmente utilizzate necessitano d’essere rivisitate ed eventualmente ampliate.
