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Conguagli Irpef, attenzione: cambia tutto, massima attenzione a questo ‘dettaglio’ in busta paga

In un panorama fiscale in continua evoluzione, i conguagli Irpef rappresentano una delle tematiche più rilevanti per lavoratori e pensionati.

Questi aggiustamenti possono comportare sia un debito che un credito nei confronti dell’Amministrazione Finanziaria, influenzando direttamente le buste paga e le pensioni dei contribuenti.

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I conguagli Irpef rappresentano una tematica rilevante per i lavoratori – Sulmonaoggi.it

Il conguaglio Irpef può manifestarsi in due forme principali: a debito o a credito. Nel primo caso, il contribuente si trova nella condizione di dover versare ulteriori somme rispetto a quelle già trattenute dal fisco durante l’anno fiscale. Al contrario, se il conguaglio è a credito, significa che la tassazione applicata è stata superiore rispetto a quella effettivamente dovuta, generando quindi un rimborso per il contribuente.

Conguaglio Irpef: cambia tutto

La gestione del conguaglio varia in base alla situazione specifica del lavoratore. Per i dipendenti, il datore di lavoro può procedere alla trattenuta diretta sul cedolino delle imposte dovute oppure erogare un rimborso per le tasse pagate in eccedenza direttamente sulla busta paga. Diversamente, i lavoratori senza sostituto d’imposta riceveranno eventuali rimborsi direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

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I lavoratori senza sostituto d’imposta riceveranno rimborsi dall’Agenzia delle Entrate – Ansa – Sulmonaoggi.it

Un aspetto cruciale da considerare è la cosiddetta capienza fiscale Irpef del sostituto d’imposta. In pratica, se l’importo dei rimborsi supera le ritenute Irpef mensili previste dal datore di lavoro si verifica una situazione di incapienza fiscale. In questi casi, le somme residue verranno corrisposte nei mesi successivi fino al completo assorbimento dell’eccedenza.

L’incapienza può emergere anche relativamente alle detrazioni d’imposta complessive come quelle relative a interventi di ristrutturazione edilizia o efficientamento energetico. Se l’ammontare complessivo delle detrazioni supera quanto previsto dalla capienza fiscale del sostituto d’imposta, la parte eccedente non potrà essere oggetto di rimborso.

Per quanto riguarda i pensionati, i rimborsi INPS vengono erogati nella seconda mensilità successiva all’invio della dichiarazione dei redditi; generalmente questo avviene a partire dal mese di agosto. I lavoratori dipendenti godono invece di tempi più brevi: i rimborsi sono infatti erogati già dal mese successivo all’invio del modello 730.

Nel caso in cui il conguaglio risultasse essere a debito verso l’erario, il sostituto d’imposta procederà alla trattenuta dell’importo dovuto che potrà essere suddiviso in diverse rate qualora fosse stata questa la scelta preventiva del contribuente.

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