In Italia, una nuova norma sta rivoluzionando il sistema delle pensioni, ma questa innovazione non riguarda l’intero territorio nazionale.
Infatti, la possibilità di accedere alla pensione in maniera molto anticipata è un’opportunità che viene offerta solamente in alcune regioni, principalmente quelle del Sud e alcune aree colpite da eventi calamitosi.
Questa decisione ha scatenato un vivace dibattito sulle disparità territoriali e sull’impatto che tale misura potrebbe avere sul sistema pensionistico nazionale.
Le regioni interessate dalla nuova normativa
Le deroghe alle normative nazionali sulla pensione anticipata sono state concesse a favore di alcune specifiche zone d’Italia. Tra queste troviamo la Sicilia, la Calabria, la Campania e la Basilicata nel Sud Italia, oltre a regioni del Centro come l’Abruzzo e l’Umbria che hanno subito danneggiamenti significativi a causa di terremoti. In queste aree, i lavoratori possono beneficiare di requisiti meno stringenti per accedere alla pensione: ad esempio, è possibile andare in pensione con soltanto 35 anni di contributi anziché i 42 anni e 10 mesi richiesti per gli uomini (41 anni e 10 mesi per le donne) secondo le normative standard.
La scelta di introdurre queste deroghe non è stata casuale, ma risponde a precise necessità economiche e socialmente rilevanti. Molte delle regioni beneficiarie affrontano situazioni economicamente difficili con altissimi tassi di disoccupazione e una crescita economica stagnante. La possibilità per i lavoratori più anziani di andare in pensione prima può aiutare a liberare postazioni lavorative per i giovani, contribuendo così a ridurre il tasso di disoccupazione giovanile. Inoltre, nelle zone colpite da calamità naturali come terremoti o alluvioni gravi perdite materiali hanno messo a dura prova le comunità locali; permettere una pensione anticipata rappresenta quindi anche un sostegno importante per chi si trova in difficoltà economiche.
Nonostante le buone intenzioni alla base della misura sulla pensione anticipata limitata ad alcune regioni italiane, moltissime sono state le polemiche suscitate da questa decisione. I critici puntano il dito contro l’ingiustizia rappresentata dalle disparità tra lavoratori italiani basate sulla loro ubicazione geografica: mentre alcuni possono godere dei benefici derivanti dalle deroghe alle regole standard sulla pensionabilità altri ne rimangono esclusivamente fuori. Questa situazione alimenta sentimenti di ingiustizia sociale tra cittadini dello stesso Paese.
Un altro aspetto controverso riguarda l’impatto finanziario che tali misure potrebbero avere sul già precario bilancio del sistema previdenziale italiano. Con una popolazione sempre più anziana e un numero crescente di persone che accedono alla pensione prima dell’età prevista dalle normative standard, si rischia infatti di aggravare ulteriormente la pressione su un sistema già sotto stress finanziario.