Essere vittima di mobbing è un’esperienza molto dolorosa: è importante ricordare che nessuno merita di essere trattato con disprezzo.
Se stai subendo atti di bullismo, è fondamentale reagire con prontezza e fermezza. Ricorda che non sei solo e che hai il diritto di lavorare in un ambiente sicuro e rispettoso.
Se sei vittima di mobbing, rivolgiti ad un avvocato specializzato in diritto del lavoro o ad un sindacato per ricevere assistenza legale e per conoscere i tuoi diritti.
Come reagire al mobbing
1. Non ignorare il problema: spesso la nostra prima reazione è di minimizzare o ignorare il comportamento offensivo, sperando che si risolva da solo. Purtroppo, questo raramente accade. Riconosci il problema e prendi sul serio ciò che sta accadendo.
2. Tieni un diario dettagliato: annota ogni episodio di bullismo, includendo date, orari, luoghi, testimoni, e una descrizione dettagliata di ciò che è accaduto. Questo diario sarà fondamentale per documentare il problema e per eventuali azioni legali future.
3. Affronta il bullo (se possibile): se ti senti abbastanza sicuro, affronta il bullo in modo calmo e diretto. Spiega come il suo comportamento ti fa sentire e che non lo tollererai. A volte, il bullo potrebbe non essere consapevole dell’impatto negativo delle sue azioni.
4. Chiedi aiuto: parla con un collega fidato, un responsabile delle risorse umane, un sindacalista o un superiore. Non affrontare la situazione da solo. Avere qualcuno dalla tua parte può fare la differenza.
5. Segnala formalmente il problema: se il bullismo persiste nonostante i tuoi sforzi per risolverlo informalmente, presenta una denuncia formale scritta al tuo datore di lavoro. Fai riferimento alla tua documentazione e chiedi un’indagine approfondita.
È importante sapere che la legge tutela i lavoratori dal mobbing. In Italia, il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/2008) prevede l’obbligo per il datore di lavoro di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, incluso il loro benessere psicologico.
Il mobbing è considerato una forma di violazione dei diritti fondamentali della persona e può configurare:
–Reato penale: in alcuni casi, ad esempio se si verificano minacce, lesioni o diffamazioni.
–Illecito civile: il lavoratore può richiedere un risarcimento danni al datore di lavoro per i danni subiti (ad esempio, stress, ansia, depressione).
–Giusta causa di licenziamento: il lavoratore può dimettersi per giusta causa e richiedere l’indennità di disoccupazione.