C’è un età per iniziare a guidare e un’età per smettere. Questa affermazione, che potrebbe sembrare una semplice massima di buon senso, racchiude in realtà una serie di normative ben precise che regolamentano il diritto alla guida in funzione dell’età e delle condizioni psicofisiche degli individui.
In Italia, come nel resto del mondo, la capacità di guidare non è infatti considerata un diritto illimitato nel tempo ma soggetto a verifica periodica, soprattutto nella terza età.
Il Codice della Strada italiano prevede specifiche disposizioni per quanto riguarda la sospensione della patente di guida.
Una delle novità più rilevanti è legata al sistema dei punti: chi scende al di sotto dei 20 punti può vedersi sospesa la patente.
Questo meccanismo si applica indistintamente a tutti i conducenti, ma assume particolare importanza nell’ambito delle discussioni relative alla guida in età avanzata.
Questo articolo esplora le principali normative italiane relative al diritto alla guida in età avanzata evidenziando come il bilancio tra autonomia individuale e sicurezza collettiva sia affidato a meccanismi precisi degni dello stato sociale moderno.
Per quanto concerne i limiti d’età specifici per le varie categorie di patenti, emerge una differenziazione importante.
Per esempio, la patente C impone un limite d’età massimo di 68 anni. Tuttavia, indipendentemente dalla categoria specifica, tutte le patenti necessitano di essere rinnovate con cadenze che variano in funzione dell’età del titolare: ogni 10 anni fino ai 50; ogni 5 anni fino ai 70; ogni 3 anni fino agli 80; e successivamente ogni due anni.
Il processo di rinnovo della patente si articola attraverso una visita medica volta ad accertare il mantenimento dei requisiti fisici e psichici necessari alla guida sicura.
È compito dei medici delle ASL valutare l’idoneità del richiedente secondo criteri ben definiti dall’articolo 119 del Codice della Strada.
La revoca della patente rappresenta l’esito più drastico nei confronti di chi non possiede più i requisiti necessari alla guida sicura.
Il decreto Semplifica Italia ha introdotto facilitazioni per gli over-80 nella verifica biennale dei soli requisiti psicofisici base presso centri sanitari abilitati. Tuttavia, qualora emergessero dubbi sulla capacità effettiva alla guida durante queste verifiche o altre analisi mediche approfondite richieste dalla commissione medica locale, si potrebbe arrivare alla revoca definitiva da parte della Motorizzazione Civile.
In caso sia evidente che un individuo non sia più in grado di guidare – situazione che può essere segnalata anche da familiari – è possibile presentare domanda formale presso l’Ufficio sospensioni e revoche patenti competente per territorio.
La procedura prevede una valutazione urgente dell’idoneità alla guida dell’intestatario al fine di tutelarne la sicurezza personale e quella degli altri utenti della strada.
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