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Dichiarazioni Iva, per le Partite Iva si avvicina la scadenza per gli adempimenti: cosa si rischia

Con l’avvicinarsi della fine di luglio 2024, i contribuenti si trovano di fronte a importanti scadenze relative alla Dichiarazione Iva.

È essenziale essere al corrente delle date limite per evitare sanzioni e approfittare delle opportunità disponibili in termini di credito Iva.

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Scadenza per tutte le partite Iva – Sulmonaoggi.it

La prima data da segnare sul calendario è quella relativa alla Dichiarazione Iva tardiva. Originariamente prevista per il 30 aprile 2024, offre ora una seconda chance fino al 29 luglio. Per chi non ha ancora provveduto, è possibile regolarizzare la propria posizione versando una sanzione base di 250 euro. Grazie al ravvedimento operoso, la sanzione può essere ridotta al minimo del 10%, ovvero a soli 25 euro. Questa opzione rappresenta un’occasione da non perdere per mettersi in regola con il fisco a costi contenuti.

Come richiedere i crediti Iva

Il termine del 31 luglio segna anche la scadenza per la presentazione del modello Iva TR relativo al secondo trimestre dell’anno. Questo modulo è destinato ai contribuenti che hanno maturato un credito Iva superiore a 2.582,28 euro e desiderano richiederne il rimborso o utilizzarlo in compensazione per altri tributi o contributi. La possibilità di ottenere un rimborso rappresenta un’eccezione importante che può fare la differenza nella gestione finanziaria dei soggetti interessati.

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Il 31 luglio segna anche la scadenza per la presentazione del modello Iva TR – Sulmonaoggi.it

Per quanto riguarda il recupero dei crediti maturati nel corso del secondo trimestre dell’anno, esistono due percorsi principali: la compensazione e la richiesta diretta di rimborso.

Per optare per la compensazione è necessario presentare un’apposita istanza all’Agenzia delle Entrate; solo dopo l’accettazione sarà possibile utilizzare i crediti riconosciuti per saldare ulteriori imposte tramite modello F24 telematico. Nel caso in cui i crediti superino i 5.000 euro, sarà necessario attendere dieci giorni dalla presentazione dell’istanza prima di poterli utilizzare in compensazione.

Per rimborsi superiori ai 30.000 euro invece è obbligatorio ottenere un visto di conformità sulla dichiarazione da cui emerge il credito richiesto.

È importante ricordare che chi decide contro il rimborso o la compensazione immediata non perderà le somme maturate; queste potranno essere richieste successivamente attraverso una dichiarazione annuale compilando gli appositi quadri VX e VR. Le prossime settimane sono cruciali per tutti i contribuenti soggetti all’Iva: rispettando le scadenze si possono evitare sanzioni e sfruttare opportunità significative legate ai crediti d’imposta disponibili.

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